Inter-Roma 1995-1996 (2-0)

Lega Nazionale Professionisti A
Campionato Serie A
17ª Giornata Domenica 14 Gennaio 1996
ore 14:30 Stadio “Giuseppe Meazza” Milano

Inter : 1 Pagliuca Gianluca, 13 Festa Gianluca, 19 Paganin II Massimo, 28 Pistone Alessandro, 6 Roberto Carlos Da Silva, 4 Zanetti Javier, 8 Ince Paul, 10 Carbone Benito, 18 Berti Nicola, 23 Ganz Maurizio, 27 Branca Marco
Panchina: 22 Landucci Marco, 16 Pedroni Alessandro, 5 Dell’Anno Francesco, 7 Orlandini Pierluigi, 24 Fontolan II Davide
Allenatore: Ardemagni Gianni
Roma : 1 Cervone Giovanni, 6 Carboni Amedeo, 5 Aldair Nascimento, 4 Petruzzi Fabio, 3 Lanna Marco, 17 Cappioli Massimiliano, 14 Thern Jonas, 8 Statuto Francesco, 10 Giannini Giuseppe, 9 Balbo Abel, 11 Fonseca Daniel
Panchina: 12 Sterchele Giorgio, 2 Annoni Enrico, 13 Di Biagio Luigi, 20 Totti Francesco, 24 Delvecchio Marco
Allenatore: Mazzone Carlo
Marcatori
17′ pt azione Branca Inter
21′ st azione Branca Inter
Sostituzioni
17′ st out Giannini Roma
17′ st in Totti Roma
23′ st out Statuto Roma
23′ st in Di Biagio Roma
27′ st out Ganz Inter
27′ st in Dell’Anno Inter
37′ st out Berti Inter
37′ st in Fontolan II Inter
38′ st out Cappioli Roma
38′ st in Delvecchio Roma
43′ st out Branca Inter
43′ st in Orlandini Inter
Espulsioni
24′ st – Carboni Roma

Le Chiavi del Successo Nerazzurro

Tre sono stati gli aspetti tattici principali che hanno garantito il successo dell’Inter:

  1. La posizione di Paul Ince: Schierato come centrocampista arretrato, Ince ha svolto un ruolo cruciale nel proteggere una difesa spesso in difficoltà. Pistone e Paganin, notoriamente fragili nella gestione del pallone e nello scalare le marcature, hanno trovato in Ince un prezioso alleato che ha limitato le falle difensive.
  2. La creatività di Benito Carbone: Il trequartista ha brillato nella rifinitura, nelle verticalizzazioni e nei dribbling. Il suo contributo è stato decisivo, soprattutto in occasione del secondo gol.
  3. L’utilizzo della fascia destra: Javier Zanetti ha incarnato l’essenza del gioco sulle corsie esterne. Con anticipi precisi e discese incisive, è stato determinante nell’azione che ha portato al primo gol di Branca.

Meriti Individuali

Se il collettivo ha funzionato, i meriti individuali non sono stati da meno. Fabrizio Branca si è distinto con due gol di testa, approfittando di una difesa romanista incapace di reagire. Gianluca Pagliuca, dal canto suo, ha garantito la sicurezza necessaria con parate decisive su Balbo, Statuto e Fonseca.

Le Debolezze della Roma

Dall’altra parte, la Roma ha mostrato una serie di limiti tattici e strategici. Nonostante le qualità individuali e una fluidità di manovra che per lunghi tratti sembravano promettere il vantaggio, la squadra di Mazzone non è riuscita a concretizzare. Gli errori principali sono stati:

  • Un centrocampo compassato: Giuseppe Giannini, reduce da un lungo stop, ha sofferto il ritmo del match, rendendo sterile la manovra giallorossa.
  • Pressing inefficace: Rispetto alla partita contro la Fiorentina, la Roma ha mancato l’aggressività necessaria per limitare le iniziative dell’Inter.
  • Mancata gestione tattica: L’assenza di una marcatura specifica su Carbone e l’incapacità di sfruttare le corsie laterali hanno pesato enormemente sull’esito della gara.

L’espulsione di Carboni nel secondo tempo ha ulteriormente compromesso le possibilità della Roma, che ha chiuso il match con una prestazione opaca e priva di incisività.

Conclusioni

L’Inter ha ottenuto una vittoria importante, costruita su una condotta di gara rigorosa e compatta. La Roma, nonostante un buon avvio, ha pagato caro i propri errori tattici e una gestione tecnica poco efficace. Hodgson può finalmente sorridere: la sua squadra sta trovando una propria identità, mentre Mazzone dovrà lavorare per rimettere in carreggiata una formazione che, per un’ora, non avrebbe meritato di uscire sconfitta.

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