Roma-Vicenza 1995-1996 (1-1)

Lega Nazionale Professionisti A
Campionato Serie A
13ª Giornata Domenica 10 Dicembre 1995
ore 14:30 Stadio “Olimpico” Roma

ROMA 1 Cervone 6,5 Aldair 6 Petruzzi 6 Lanna 6 Moriero 5,5 Thern 6 Cappioli 5 Carboni 6 Delvecchio 5 Fonseca 5,5 Totti 5 All.: Mazzone 6
VICENZA 1 Mondini 6,5 Mendez 6 Bjorklund 6 Lopez 6 Grossi 6 Otero 6,5 Di Carlo 5,5 Maini 6 Viviani 6,5 Ambrosetti 6 Murgita 5,5 All. Guidolin 7 Arbitro: Racalbuto 6 (Garofalo 6, Conti 6) 21′
Gol: autorete di Lopez su diagonale di Cappioli 1 0 23′ : Ambrosetti al volo su corner di Viviani,
Espulsi: Di Carlo al 32′ s.t. per somma di ammonizioni. Sostituzioni. Roma: Cherubini (6) per Aldair dal s.t. Vicenza: Belotti (6) per Mendez all’ 8′ del s.t.; Lombardini (s.v.) per Ambrosetti al 22′ s.t.; Amerini (s.v.) per Otero al 32′ s.t.

Roma-Vicenza: un pareggio che lascia l’amaro in bocca

La Roma spreca l’opportunità di sorpassare la Lazio in classifica, sfiorando solo per un istante l’illusione di una vittoria significativa in una stagione deludente. Il momentaneo vantaggio giallorosso, nato da un’illuminazione di Totti e concluso magistralmente da Cappioli, dura pochissimo. Il Vicenza, ben organizzato e grintoso, impone il proprio gioco, rendendo evidenti i limiti tattici della squadra di Mazzone.

Con assenze pesanti come Balbo e Statuto, la Roma si affida a un fragile 4-4-2, dove Totti fatica a trovare continuità e Thern si ritrova a tappare falle in un centrocampo in inferiorità numerica. Il Vicenza, invece, con un elastico 4-5-1 orchestrato da Guidolin, sfrutta al massimo i suoi interpreti: Di Carlo si impone come metodista, mentre Viviani e Maini alimentano la velocità di Otero, sempre pronto a supportare Murgita.

L’inevitabile pareggio arriva su un’azione perfetta: Otero sfonda centralmente e serve Viviani, che finalizza con precisione. La difesa romanista, priva di Aldair, cede sotto il pressing incessante dei biancorossi. Dopo l’intervallo, la Roma tenta di reagire, ma la solidità difensiva del Vicenza, nonostante l’espulsione di Di Carlo, resiste.

Gli assalti finali dei giallorossi si rivelano sterili: Delvecchio arriva in ritardo su un pallone d’oro di Carboni, Fonseca reclama rigori inesistenti, e i tentativi dalla distanza non impensieriscono Mondini. La mancanza di idee e incisività condanna la Roma a un pareggio giusto, che lascia aperti interrogativi sul suo futuro tecnico e agonistico.

Conclusione: il Vicenza dimostra carattere e organizzazione, mentre la Roma rimpiange occasioni e supremazia cittadina ormai perduta. Mazzone, al termine, si rifugia nelle solite scuse.

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